IL DIGIUNO DELLA PRESIDENTE DEL CLAN-DESTINO
È più di un anno e due mesi che a Forlì ha avuto inizio la catena del digiuno, che prevede che si digiuni a staffetta ogni 24 ore. Almeno in due occasioni, grazie all’impegno di Romeo Giunchi, un cittadino di Meldola, si sono fatti dei digiuni per più giorni consecutivi.
Durante questi mesi sono successe parecchie cose, riguardo alla gestione dei rifiuti, sia a livello locale che a livello nazionale, ma c’è un dato di fatto: ormai l’inceneritore nuovo di Hera spa di Forlì è pronto per iniziare l’attività, mentre la raccolta dei rifiuti Porta a Porta è ferma al palo.
Nel novembre del 2007 sembrava che i lavori del cantiere dovessero fermarsi perché Hera si sarebbe dimenticata di richiedere la proroga della VIA e quindi l’autorizzazione concessa non era più valida, come dichiarato nella delibera di Giunta Provinciale 95294/501 del 6/11/2007, in cui si affermava quanto sopra esposto. Ma la stessa Provincia, inaspettatamente, ha poi deciso di chiedere anche un parere alla Regione e un ulteriore parere legale e, nel gennaio 2008, inspiegabilmente ha scelto di adottare questi ultimi pareri che permettevano ad Hera di proseguire indisturbata i lavori, invalidando la delibera precedente.
A febbraio, invece, è stata aperta procedura di incidente probatorio riguardo alla problematica delle emissioni degli inceneritori di Hera e di Mengozzi e alle loro eventuali implicazioni nell’insorgenza della patologia tumorale maligna di un bimbo di Forlì di 8 anni e mezzo; vedremo che ripercussioni questo avrà sull’attività degli inceneritori.
Intanto in tutti questi mesi il Porta a Porta, che così bene ha funzionato a Forlimpopoli, pur potendolo ulteriormente migliorare, viene continuamente osteggiato, evitando accuratamente di deciderne avvii immediati nelle zone che ne stanno facendo richiesta già da tempo, come ad esempio la circoscrizione 4 a Forlì e il Comune di Bertinoro.
È ovvio pensare che Hera non voglia il Porta a Porta perché si toglierebbe da sola il combustibile per il proprio costosissimo inceneritore, che necessita di tanti rifiuti per poter produrre enormi introiti grazie ad una legge, per colpa della quale i cittadini pagheranno multe salate alla Comunità Europea.
È altrettanto ovvio, però, che gli amministratori non devono decidere di fare quello che vuole Hera, ma quello che è meglio per i loro cittadini.
Quindi, visto che per la salute dei cittadini e per l’economia del territorio è molto meglio ricorrere al Porta a Porta e a metodi di recupero spinto dei materiali (come ad esempio quelli del Centro Riciclo Vedelago), continuiamo a chiedere agli amministratori che scelgano queste metodiche e stavolta, nella speranza di essere presi in considerazione, una persona ha deciso di digiunare per una settimana intera, come grido di protesta per il continuo ignorare, da parte di chi ci governa, le buone pratiche a favore delle richieste dei gruppi di potere locali e nazionali.
Chiediamo che l’Amministrazione Comunale faccia fronte alle richieste della Circoscrizione 4, di più di un anno fa, di far partire il Porta a Porta entro la fine del 2008 e non oltre.
Il digiuno di una settimana, intrapreso da Raffaella Pirini, Presidente dell’Associazione Clan-Destino, e ormai giunto al quinto giorno consecutivo, è il tentativo di denunciare anche le contraddittorie dichiarazioni del Presidente della Provincia, che prima ignora le 17.000 firme, poi afferma che il Porta a Porta costa troppo, poi ne diventa strenuo sostenitore dichiarando che va fatto al più presto, ma solo in contemporanea su tutto il territorio del Comune di Forlì e non partendo gradatamente dalle singole Circoscrizioni, come logica vorrebbe, scaricando così tutta la responsabilità della scelta sul Sindaco, il quale, con i suoi continui silenzi, non fa che aggravare lo sconcerto dei suoi cittadini che comprendono di essere al centro di un semplice gioco delle parti.
Ci domandiamo cos’altro si dovranno inventare i cittadini per farsi ascoltare dai loro amministratori.
Durante questi mesi sono successe parecchie cose, riguardo alla gestione dei rifiuti, sia a livello locale che a livello nazionale, ma c’è un dato di fatto: ormai l’inceneritore nuovo di Hera spa di Forlì è pronto per iniziare l’attività, mentre la raccolta dei rifiuti Porta a Porta è ferma al palo.
Nel novembre del 2007 sembrava che i lavori del cantiere dovessero fermarsi perché Hera si sarebbe dimenticata di richiedere la proroga della VIA e quindi l’autorizzazione concessa non era più valida, come dichiarato nella delibera di Giunta Provinciale 95294/501 del 6/11/2007, in cui si affermava quanto sopra esposto. Ma la stessa Provincia, inaspettatamente, ha poi deciso di chiedere anche un parere alla Regione e un ulteriore parere legale e, nel gennaio 2008, inspiegabilmente ha scelto di adottare questi ultimi pareri che permettevano ad Hera di proseguire indisturbata i lavori, invalidando la delibera precedente.
A febbraio, invece, è stata aperta procedura di incidente probatorio riguardo alla problematica delle emissioni degli inceneritori di Hera e di Mengozzi e alle loro eventuali implicazioni nell’insorgenza della patologia tumorale maligna di un bimbo di Forlì di 8 anni e mezzo; vedremo che ripercussioni questo avrà sull’attività degli inceneritori.
Intanto in tutti questi mesi il Porta a Porta, che così bene ha funzionato a Forlimpopoli, pur potendolo ulteriormente migliorare, viene continuamente osteggiato, evitando accuratamente di deciderne avvii immediati nelle zone che ne stanno facendo richiesta già da tempo, come ad esempio la circoscrizione 4 a Forlì e il Comune di Bertinoro.
È ovvio pensare che Hera non voglia il Porta a Porta perché si toglierebbe da sola il combustibile per il proprio costosissimo inceneritore, che necessita di tanti rifiuti per poter produrre enormi introiti grazie ad una legge, per colpa della quale i cittadini pagheranno multe salate alla Comunità Europea.
È altrettanto ovvio, però, che gli amministratori non devono decidere di fare quello che vuole Hera, ma quello che è meglio per i loro cittadini.
Quindi, visto che per la salute dei cittadini e per l’economia del territorio è molto meglio ricorrere al Porta a Porta e a metodi di recupero spinto dei materiali (come ad esempio quelli del Centro Riciclo Vedelago), continuiamo a chiedere agli amministratori che scelgano queste metodiche e stavolta, nella speranza di essere presi in considerazione, una persona ha deciso di digiunare per una settimana intera, come grido di protesta per il continuo ignorare, da parte di chi ci governa, le buone pratiche a favore delle richieste dei gruppi di potere locali e nazionali.
Chiediamo che l’Amministrazione Comunale faccia fronte alle richieste della Circoscrizione 4, di più di un anno fa, di far partire il Porta a Porta entro la fine del 2008 e non oltre.
Il digiuno di una settimana, intrapreso da Raffaella Pirini, Presidente dell’Associazione Clan-Destino, e ormai giunto al quinto giorno consecutivo, è il tentativo di denunciare anche le contraddittorie dichiarazioni del Presidente della Provincia, che prima ignora le 17.000 firme, poi afferma che il Porta a Porta costa troppo, poi ne diventa strenuo sostenitore dichiarando che va fatto al più presto, ma solo in contemporanea su tutto il territorio del Comune di Forlì e non partendo gradatamente dalle singole Circoscrizioni, come logica vorrebbe, scaricando così tutta la responsabilità della scelta sul Sindaco, il quale, con i suoi continui silenzi, non fa che aggravare lo sconcerto dei suoi cittadini che comprendono di essere al centro di un semplice gioco delle parti.
Ci domandiamo cos’altro si dovranno inventare i cittadini per farsi ascoltare dai loro amministratori.
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